Il corsetto oggi?



Abbiamo tutti sentito parlare di corsetto, e quasi tutti certamente abbiamo costruito un'immagine mentale di questo accessorio - grazie a innumerevoli film - quasi come uno strumento di tortura, a cui le donne in passato erano costrette per apparire più eleganti e alla moda, più magre, più belle. 
Vero, ma non è certo tutto qui!

Il corsetto ufficialmente prende piede nel XVI secolo, grazie alla vulcanica Caterina de' Medici che, insieme a tante altre "invenzioni", lo porta alla ribalta nella moda del tempo, nonostante ne fosse attestato l'uso fin dal 1300. Caterina però fu in grado di influenzare gli ambienti cortigiani grazie alla sua geniale capacità di ideare accessori che la aiutassero ad apparire più avvenente e desiderabile (ne abbiamo già parlato a proposito delle scarpe col tacco, se vuoi saperne di più clicca QUI), e i suoi stratagemmi ebbero l'effetto di condizionare i gusti e le tendenze delle donne dell'epoca. Il corsetto aiutava Caterina a definire (e costringere) la vita altrimenti abbondante, e a mettere in risalto il seno che, proprio per la conformazione di questo indumento, appariva più sostenuto, più prosperoso e, soprattutto, più "evidente".

Il corsetto riusciva a rendere questo effetto grazie a una serie di listelli inseriti al suo interno (inizialmente di ferro, studiati per sorreggere e raddrizzare la schiena, ma estremamente scomodi), presto sostituiti da stecche di balena o di vimini. Al corsetto, al busto, era sempre abbinata una sottogonna. Sia il corsetto che la sottogonna hanno cambiato forma e fattura nel corso dei secoli, ma si sono imposti come un elemento necessario nell'abbigliamento femminile fino all'inizio del XX secolo. 

Il corsetto veniva considerato un capo indispensabile già in età giovanile, non soltanto per sottolineare l'avvenenza femminile, ma anche in seguito alla convinzione che fosse necessario a mantenere sana e a rinforzare la spina dorsale delle donne, abitualmente considerate più fragili e dalla costituzione più debole rispetto agli uomini. Il momento di maggior diffusione fu certamente il XIX secolo, in cui l'ambizione estetica prevalente fu il ben noto "vitino a vespa", in contrasto con la gonna larga e abbondante sui fianchi. 
I corsetti (e di conseguenza la vita delle donne) non dovevano superare i 40 cm di circonferenza ed erano chiusi con lacci, nastri o stringhe sulla schiena, e necessitavano, per essere chiusi, dell'aiuto di damigelle o persone della servitù. Infine comparve un corsetto detto "alla pigra" perché aveva l'allacciatura ad incrocio sul davanti e consentiva di indossarlo senza aiuto. Le dame più eleganti avevano un corsetto adatto ad ogni capo del loro guardaroba, arricchito con trine, nastri e tessuti pregiati.
Purtroppo in questo periodo l'uso del corsetto divenne forse più un abuso, in quanto si trattava di un accessorio che, a causa della moda imperante e dell'ambizione al vitino da vespa, costringeva tutti gli organi interni, serrando e deformando le forme fisiche e causando disturbi digestivi e frequenti svenimenti. 

Intorno al 1910, grazie all'apporto dello stilista francese Paul Poiret, venne rivoluzionato il senso comune in campo sartoriale: venne accantonato l'utilizzo del corsetto e, seguendo i suggerimenti di Poiret, la moda femminile virò verso forme morbide, drappeggi, tagli asimmetrici. Da qui ebbe origine il cosiddetto "Stile Impero", che divagò negli anni Trenta e che poi si sviluppò in una linea a vita alta, gonne strette e lunghe e seno sostenuto grazie all'avvento dei primi reggiseni.

Ma oggi... Perché usare un corsetto?
Innanzitutto si tratta, senza dubbio, di un accessorio femminile che dona un portamento sensuale e dona eleganza. Indossare un corsetto porta a una postura più sexy e a tenere la schiena eretta; assottiglia la vita, delinea i fianchi e mette in risalto il seno. E' da sempre uno strumento di seduzione e regala ad ogni donna quel pizzico di malizia che può aiutare ad incrementare la fiducia in se stesse, indipendentemente dalle forme e la taglia di ognuna.
Viene usato correntemente negli abiti da sposa, proprio per accentuare le forme nei punti "giusti" e, allo stesso tempo, assottigliare dove necessario.
Infine, è uno degli indumenti fondamentali nell'arte del Burlesque, tanto in voga negli ultimi tempi, proprio perché aiuta tutte le donne a prendere consapevolezza di se stesse e ad imparare ad essere allegramente seducenti!

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